"Il biglietto vincente" - читать интересную книгу автора (Baldacci David)12— Avremmo dovuto rimanere in albergo e seguire la faccenda alla televisione. — Charlie si guardava intorno nervosamente. — Jackson mi mangerebbe vivo se sapesse che ho portato qui uno dei suoi “clienti”. LuAnn, con Lisa stretta al petto, si trovava in prossimità del palco. — È tutto a posto, Charlie. Sotto tutta questa roba, non mi nota nessuno. LuAnn portava occhiali da sole dalle lenti impenetrabili. I suoi lunghi capelli erano raccolti sotto un cappello da baseball con la visiera ruotata sulla nuca. Un ampio impermeabile Burberry nascondeva la sua figura atletica. — Sarà — borbottò lui scuotendo la testa. — Ma continua a non piacermi. — Senti, — Jackson probabilmente chiamerà l’albergo subito dopo l’estrazione — brontolò Charlie. — E io gli dico che mi sono addormentata e non ho sentito il telefono. — Che idea grandiosa! — sibilò lui costringendosi ad abbassare la voce. — Vinci cinquanta milioni di verdoni e giustamente ti fai un sonnellino. — Ehi! Io so già che vincerò — replicò LuAnn. — E allora cos’è tutta questa grande eccitazione? Charlie si limitò a serrare le labbra, lanciando un’ennesima serie di penetranti occhiate all’auditorium e ai suoi occupanti. La macchina per l’estrazione era sistemata su un tavolo collocato sul palco. Era lunga più di due metri, con dieci lunghi tubi di plastica trasparente. Ogni tubo era alimentato da un contenitore sottostante, pieno di palline da ping-pong. Su ogni pallina, c’era dipinto un numero. Nel momento in cui il sistema veniva attivato, una corrente d’aria faceva muovere in moto caotico le palline nei contenitori, finché una di esse veniva attirata nel tubo sovrastante e catturata da una specie di ventosa. A quel punto, il contenitore si chiudeva e la corrente d’aria passava ad agitare le palline nel secondo contenitore. E così via: un vortice caotico dopo l’altro, una ventosa dopo l’altra, una pallina numerata dopo l’altra, una scarica di adrenalina dopo l’altra. Fino a quando veniva completata l’intera combinazione vincente a dieci cifre. Il pubblico era assiepato sotto il palco, espressioni nervose controllavano e ricontrollavano i numeri su fasci di biglietti tenuti fra dita contratte. Un giovanotto si era addirittura dotato di computer portatile. Sul video scorreva un inventario elettronico composto da centinaia di combinazioni possibili. Tutte perdenti. In LuAnn Tyler il senso di colpa era scomparso, e lei non aveva alcun bisogno di ricontrollare la combinazione del suo biglietto. La sapeva a memoria: 0810080521, ovvero il compleanno suo e quello di Lisa, più l’età che lei stessa avrebbe avuto al suo prossimo compleanno. Tutta quella gente intorno sarebbe stata delusa, e lei si era preparata ad affrontare la loro delusione. Aveva deciso. Aveva capito che cosa fare. Sapeva di essere abbastanza forte da affrontare questo oceano di folla invece di rimanersene rintanata nella stanza del Waldorf-Astoria. Nell’auditorium cadde all’improvviso un silenzio di tomba. Un uomo era comparso sul palco. LuAnn scambiò un sorriso teso con Charlie e riportò la propria attenzione sul palco. Una biondona sexy, miniabito aderente, calze di nylon fumé e tacchi a spillo, entrò da una quinta e si sistemò sorridendo accanto all’uomo, con le mani dietro la schiena. — Buonasera a tutti! — esordì l’uomo della fortuna. — E benvenuti all’estrazione mensile della Lotteria Nazionale degli Stati Uniti d’America! Sciami di telecamere si concentrarono sul suo volto da star del cinema. — Questa estrazione è un evento storico. Il montepremi ufficiale, calcolato sugli ultimissimi dati di vendita dei biglietti in tutti gli Stati dell’Unione, ha polverizzato ogni precedente record della Lotteria Nazionale americana. Il montepremi ufficiale è… L’uomo della fortuna fece una pausa a effetto, poi sganciò la bomba. — L’intero auditorium proruppe in un “oooh” di sbalordimento. LuAnn stessa si ritrovò con la bocca spalancata. Cento milioni di dollari. Era perfino difficile immaginarla una somma di simile gigantesca entità. Charlie la osservò, scosse leggermente il capo ed ebbe un sorriso sornione. — Ecco fatto — le bisbigliò all’orecchio dandole di gomito con aria complice. — Adesso puoi L’uomo della fortuna tornò a esibire la sua consumata abilità istrionica. — Come ho già detto, si tratta di una cifra storica. E questa sera, forse addirittura in questo stesso auditorium… La bionda sexy attivò la macchina dell’estrazione. All’interno del primo contenitore, le palline da ping-pong presero a muoversi nel vortice dei moti caotici. Quasi subito alcune di esse si affollarono intorno all’imbocco del condotto superiore, lottando per conquistarlo. LuAnn sentiva il cuore martellarle nel petto, il respiro si faceva affannato. Accanto a lei, c’era il benevolo Charlie. Dentro di lei risuonava la voce controllata e autoritaria di Jackson, con le sue certezze invisibili, con le sue prodigiose predizioni della lotteria quotidiana. Eppure, dopo tutto quello che era accaduto nel corso degli ultimi giorni, LuAnn sentì che il trovarsi lì in quel momento non era altro che follia pura. Come poteva Jackson penetrare il caos di quelle piccole sfere bianche, così assurdamente simile all’attacco degli spermatozoi sull’ovulo da fecondare, come aveva visto una volta alla TV? Incanalare poi quel medesimo caos… Una specie di nodo scorsoio cominciò a stringerla alla gola. Non poteva La prima pallina bianca era penetrata nel condotto ed era stata catturata dalla prima ventosa. Era la pallina con il numero Inconsciamente, le dita di LuAnn trovarono quelle spesse di Charlie e s’intrecciarono con esse. La prima delle cifre delia Vortice dopo vortice, condotto dopo condotto, ventosa dopo ventosa. Cifra vincente dopo cifra vincente. 0-8-1-0-0-8-0-5. LuAnn recitò silenziosamente quei numeri. Sentiva le ginocchia molli, un sudore nervoso le imperlava la fronte. Stava accadendo. Stava Tra la folla, molti cominciarono a mugolare dal disappunto, a bestemmiare tra i denti, e ad andarsene. La combinazione vincente pareva incombere su di loro come un beffardo dio della vendetta. Biglietti strappati avevano cominciato a ricoprire il pavimento dell’auditorium via via che i numeri venivano estratti, formando ora una sorta di tappeto patchwork. LuAnn fissò il danzare caotico delle sfere nel nono contenitore. Era come se quelle traiettorie imprevedibili, quei rimbalzi privi di sequenza, si stessero svolgendo in un tempo assurdamente rallentato. Quasi che il tessuto profondo della realtà stesse andando in pezzi. La penultima pallina venne catturata dalla ventosa. Non c’era più speranza sui volti degli uomini e delle donne rimasti nell’auditorium. Tranne che sul viso di una giovane donna, coperto da grandi occhiali scuri. Decimo vortice, quello conclusivo. Una delle palline parve aprirsi la strada fra le altre, come se fosse determinata a conquistarsi il proprio posto nella gloria. La stretta di LuAnn intorno alla mano di Charlie si allentò. Era la sfera con il numero — Lo disse a voce alta. Nel brusio generalizzato della folla nessuno la sentì. Nemmeno Charlie. Quello che lui sentì fu invece la stretta di LuAnn che tornava a chiudersi sulla sua mano, così energica da farlo quasi gemere. Charlie deglutì a forza, condividendo l’ansia di LuAnn. Nel passato Jackson non aveva mai fallito. Nell’ultimo contenitore, la pallina LuAnn stava tremando. Anche Charlie stava tremando. Rimasero immobili fianco a fianco, fradici di sudore come alla fine di un impetuoso amplesso. 0-8-1-0-0-8-0-5-2-1. Era fatta. Era proprio quella la combinazione vincente. La Charlie inclinò il capo verso di lei, la fronte aggrottata come per dire: — Cristo! — si lasciò scappare Charlie con un lungo sospiro. — Prima che quell’ultima pallina cadesse, ho davvero creduto che me la sarei fatta nei pantaloni. Adesso si stavano allontanando dal grattacielo su Park Avenue per fare ritorno al Waldorf-Astoria. Era una bellissima notte, molto chiara, sferzata da un vento fresco, e nel cielo pareva dispiegarsi una parata di stelle senza fine. — C’è mancato poco che non mi staccassi le dita — disse Charlie massaggiandosi la mano indolenzita. — Vuoi spiegarmi che cosa ti ha preso? — Non è necessario che tu lo sappia. LuAnn inspirò a fondo l’aria pulita, depose un tenero bacio sulla guancia di Lisa e improvvisamente, con un sorriso accattivante, diede di gomito a Charlie e annunciò: — Chi arriva ultimo all’albergo… — LuAnn partì di corsa — Charlie la osservò scendere lungo Park Avenue con le sue falcate da maratoneta, le falde dell’impermeabile che si allargavano dietro di lei come grandi ali. Pur nella distanza, poté udire le grida di gioia di lei erompere nella notte. Sorrise e si lanciò nella sua scia. Nessuno dei due sarebbe stato così felice sapendo che qualcuno li aveva seguiti fino all’estrazione della lotteria e li stava ora osservando dall’altra parte della strada. Romanello aveva intuito che il pedinamento di LuAnn Tyler avrebbe riservato interessanti sviluppi. Ma ora doveva ammettere che il risultato andava ben al di là di ogni più rosea previsione. |
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