"Il nome della rosa" - читать интересную книгу автора (Eco Umberto)NotaIl manoscritto di Adso è diviso in sette giornate e ciascuna giornata in periodi corrispondenti alle ore liturgiche. I sottotitoli, in terza persona, sono stati probabilmente aggiunti dal Vallet. Ma poiché sono utili a orientare il lettore, né quest’uso si discosta da quello di molta letteratura in volgare di quel tempo, non ho ritenuto opportuno eliminarli. Una certa perplessità mi hanno dato i riferimenti di Adso alle ore canoniche, perché non solo la loro individuazione varia a seconda delle località e delle stagioni, ma con ogni probabilità nel XIV secolo non ci si atteneva con assoluta precisione alle indicazioni fissate da san Benedetto nella regola. Tuttavia, a orientamento del lettore, deducendo in parte dal testo e in parte confrontando la regola originaria con la descrizione della vita monastica data da Edouard Schneider in Mattutino (che talora Adso chiama anche con l’antica espressione di Laudi (che nella tradizione più antica erano dette Prima. Verso le 7.30, poco prima dell’aurora. Terza. Verso le 9. Sesta. Mezzogiorno (in un monastero dove i monaci non lavoravano nei campi, d’inverno, era anche l’ora del pasto). Nona. Tra le 2 e le 3 pomeridiane. Vespro. Verso le 4.30, al tramonto (la regola prescrive di far cena quando ancora non è scesa la tenebra). Compieta. Verso le 6 (entro le 7 i monaci vanno a coricarsi). Il computo si basa sul fatto che nell’Italia settentrionale, alla fine di novembre, il sole si leva intorno alle 7.30 e tramonta intorno alle 4.40 pomeridiane.
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